IVB – Caporotondi Aron – Monopattino elettrico

Ho progettato questo monopattino immaginando che sarebbe stato venduto insieme alle automobili, per spostarsi, dopo aver parcheggiato, nelle zone pedonali. Per questo motivo ho scelto i materiali e la componentistica con il solo obbiettivo di rendere più leggero e comodo il veicolo, senza badare al suo prezzo, che sarebbe quindi molto elevato.

Il progetto è però riadattabile a diversi utilizzi, come la creazione di un servizio di affitto comunale, costruendo il mezzo con materiali diversi, sempre mantenendo la sua particolare forma.

Il telaio del monopattino dovrà essere realizzato parzialmente in magnesio, materiale leggero e resistente, che offre una buona ammortizzazione dei colpi, rendendo, insieme alle sospensioni, la guida più confortevole.

In particolare, il piantone dello sterzo e le ruote saranno in magnesio, mentre la parte sottostante del telaio in fibra di carbonio.

Dovrà essere equipaggiato di un ammortizzatore posteriore, fissato all’interno del telaio, a fianco del motore, e di uno anteriore, posizionato all’interno del piantone dello sterzo.

Entrambi gli ammortizzatori dovranno essere ad aria, per rendere il monopattino più confortevole e ridurne il peso. Questi ammortizzatori sono anche regolabili velocemente, gonfiando o sgonfiando la camera ad aria per adattarli al proprio peso, e regolando la velocità del ritorno, in base al terreno su cui si viaggia.

Quest’ultima regolazione potrà essere gestita dal computer di bordo, che adatterà l’assetto in base alle caratteristiche del terreno, rendendo quindi più reattivo il sistema su percorsi sconnessi, e più confortevole sulle strade lisce.

Lo stesso computer, grazie ad un sensore, si accorgerà di eventuali ostacoli o persone nella traiettoria del mezzo, prima del conducente ed emetterà un segnale acustico per avvisarlo del pericolo. Potrà inoltre ridurre i giri del motore per rallentare automaticamente la corsa, ma senza l’uso del freno, che potrebbe destabilizzare il conducente causandone la caduta.

La batteria sarà di tipo liPo, più leggera, piccola e potente della normale batteria al litio.

Questo tipo di batteria inoltre non è infiammabile, al contrario di quelle tradizionali, e renderebbe così più sicuro il monopattino.

Il largo manubrio sarà equipaggiato con uno schermo touch-screen che permetta di visualizzare i dati di viaggio e il  navigatore, e di modificare le impostazioni del mezzo.

La pedana sarà realizzata in plexiglass, con delle strisce antiscivolo, in modo da non nascondere la particolare forma del telaio sottostante.

Il peso totale dovrà essere di circa 6-8 chili, offrendo una guida agile e comoda, ed un facile trasporto del mezzo quando è piegato.

L’illuminazione sarà data da due fari, uno anteriore ed uno posteriore e da una luce di posizione anteriore, composta da un led con la forma del logo.

Le ruote grandi e larghe permetteranno di superare qualsiasi ostacolo e di ridurre le vibrazioni.

Accessorio utile sarà una borsa (con due maniglie per portarla a mano, e due fibbie per usarla come zaino) per il trasporto del mezzo.

Questa borsa sarà equipaggiabile con una piccola batteria  ed una piastra per la ricarica wireless e peserà poco più di 2 chili.

Piegando il monopattino e posizionandolo all’interno della borsa, potrà essere caricato durante il trasporto. Giunti in ufficio o in macchina, basterà collegare la borsa alla corrente, senza il bisogno di estrarre il monopattino.

Il magnesio.

  • È l’elemento strutturale più leggero ed abbondante disponibile sulla crosta terrestre
  • È il terzo metallo più comunemente utilizzato dopo acciaio e alluminio
  • È 100% riciclabile
  • È il 75% più leggero dell’acciaio
  • È il 50% più leggero del titanio
  • È il 33% più leggero dell’alluminio
  • È il 21% più resistente dell’alluminio
  • Ha una capacità di assorbimento delle vibrazioni di ben 20 volte maggiore rispetto all’alluminio

Per rendere più accessibile il prezzo del monopattino l’intero telaio e le ruote potranno essere realizzati in alluminio, o in acciaio e gli ammortizzatori potranno essere sostituiti con i tradizionali a molla. Si risparmierebbe poi con il computer di bordo, che potrà essere meno sofisticato, non dovendo regolare l’assetto del veicolo.

La pedana invece dovrebbe rimanere in plexiglass, in modo da rendere comunque ben visibile la forma ad “S” della parte inferiore del telaio, che continua il disegno del piantone dello sterzo.